Leseprobe

10 T11 d’Europa con l’aiuto dei principi e dei monarchi dei Paesi che circondavano la Svizzera, se costoro non si fossero trovati a loro volta alle prese con rivolte liberali. Risparmiata da interventi militari esterni e grazie a una vittoria rapida delle truppe federali, il 17 febbraio 1848 una commissione costituzionale si mette al lavoro a Berna. Disposta a trovare un compromesso, essa riesce in un lasso di tempo ragionevole a redigere una bozza costituzionale in grado di raccogliere i consensi della maggioranza. Il testo viene approvato con l’aiuto di procedure di voto non del tutto ineccepibili e, il 12 settembre 1848, entra in vigore la prima Costituzione federale svizzera. Con il suo sistema bicamerale la Costituzione va incontro ai federalisti e getta le basi di una democrazia che, per il momento, è rappresentativa. I cattolici conservatori, che hanno perso la guerra del Sonderbund, si mantengono inizialmente lontani dalla politica federale di Berna. La forza trainante sono i liberali, che devono ora tradurre le proprie V Nel 1832, per la prima volta dopo il fallimento della Repubblica elvetica, i liberali elaborano una Costituzione federale democratica, che nell’immagine viene svilita e liquidata come un «aborto». Sullo sfondo, a destra, sono rappresentati illustri liberali nel ruolo di ostetrici. In primo piano, al centro, essi si riuniscono per un «battesimo d’emergenza» del neonato, a cui il disegnatore conservatore non dà nessuna possibilità di sopravvivere. Ludwig Adam Kelterborn (attribuito a), caricatura della revisione del Patto federale del 1815, ca. 1833, litografia su carta | Museo nazionale svizzero

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